
Progetto
Il Lazio, con i suoi circa 70.000 ettari di superficie, 220 frantoi e circa 67.000 aziende, si colloca tra le regioni più interessanti per l'olivicoltura nazionale. Il tratto distintivo del territorio è la produzione di alta qualità, risultato della presenza di aree altamente vocate e di numerose cultivar autoctone, ma anche di tecniche culturali idonee e della formazione degli agricoltori attenti ad una olivicoltura sostenibile. L'olivo è parte integrante del paesaggio e della cultura laziale come testimoniano la gastronomia, le tradizioni e il folclore.
L'olivicoltura laziale soffre però di alcune criticità che si riflettono sulla crescita e la competitività della filiera stessa.
Innanzitutto sono ingenti i costi della coltivazione e della gestione dei residui e degli scarti. Le difficoltà sono inasprite dalla pressione dei cambiamenti climatici e la presenza di nuovi patogeni che rappresentano rischi reali di sostenibilità sia ambientale che economica, determinando un maggior uso di fungicidi ed un aumento dei residui. Infine, la crisi sanitaria causata dal Covid-19 ha portato indirettamente ad interventi tardivi di potatura e quindi più invasivi ed in alcuni casi all'abbandono degli oliveti.
Il sostegno della filiera olivicola deve necessariamente passare attraverso l'introduzione di innovazioni che inseriscano elementi di sostenibilità ambientale e territoriale.
ValSaRe, attraverso la valorizzazione dei residui e scarti di filiera, promuove un'olivicoltura attenta alla riduzione degli impatti ambientali e alla salute dell'uomo, in linea con il concetto di "economia circolare" di recupero e riciclo e soprattutto che preserva il reddito dei produttori.
Il progetto si propone di sviluppare soluzioni per aumentare la redditività e la sostenibilità dell'oliveto, attraverso la gestione dei sottoprodotti della filiera olivicolo-olearia come i residui di potatura e le sanse.
Mediante l'innovazione del processo e del prodotto, un punto di criticità, come lo smaltimento dei sottoprodotti e scarti della filiera olivicola, sarà trasformato in un punto di forza.
L'idea progettuale prevede la realizzazione di un prototipo per il compostaggio, lo sviluppo di un processo di produzione di compost e la produzione di compost arricchiti.
L'attività di sostegno a questo progetto pilota è finanziata dalla sottomisura 16.2.1 del PSR Lazio 2014-2020 nell'ambito del Regolamento (UE) n. 1305/2013 e ss.mm. e ii.