Gruppo Operativo: Val-SARE

Gruppo Operativo Val-SARE

Progetto

L'olivicoltura è un'attività simbolo dell'agroalimentare laziale con circa 86mila ettari di superfici, il 7,2% degli oliveti attivi in Italia. Ogni anno in media, da una pianta di olivo adulto, vengono asportati da 7 a 30 Kg di ramaglia, a seconda della struttura e dimensione dell'albero, corrispondenti a circa a 2.100 Kg o 4.500 Kg/ha. I rami più grandi di solito vengono venduti al mercato della legna, la restante porzione è generalmente accumulata e bruciata, raramente trinciata ed interrata, senza quindi nessun beneficio economico diretto per l'imprenditore, oltre ad essere una attività a volte incompatibile con le limitazioni di legge.

L'innovatività dell'idea progettuale si basa sulla trasformazione di residui olivicoli, in particolare sanse umide e residui di potatura, in ammendanti innovativi in quanto paragonabili ad una "rizosfera artificiale". Tali prodotti, infatti, saranno arricchiti con un complesso di microrganismi promotori della crescita delle piante e agenti di biocontrollo, sia già depositati nella Banca Microrganismi del DIBAF che isolati dalle aziende coinvolte nel progetto in quanto l'uso di organismi autoctoni, e quindi in grado di crescere nelle condizioni ambientali in cui saranno poi applicati, ne assicura l'efficienza dell'attività.

L'idea progettuale si basa sull'utilizzo di due processi, il compostaggio e la piro-gassificazione.

Il compostaggio è una tecnologia consolidata, eco-compatibile ed economicamente sostenibile in grado di produrre ottimi ammendanti da matrici organiche di scarto quali i reflui oleari e il materiale di risulta da potature e sfalci. Per l'applicazione nel progetto è previsto un processo che inizia da una miscela di sanse e materiale vegetale da potature e sfalcio ed eventualmente materiale additivi igroscopici, che porta successivamente alla produzione di un compost con il giusto rapporto C/N, arricchito microbiologicamente.

La piro-gassificazione per la produzione di biochar, è un'alternativa 'verde' alla combustione e all'interramento dei residui agricoli (Glaser et al 2015). La sua applicazione ai suoli è praticata al fine di raggiungere due principali obiettivi: aumentare la fertilità del terreno e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso il sequestro di carbonio nei suoli.

La costituzione d'impianti dimostrativi delle 'best practices' nella gestione dei residui olivicoli introduce un ulteriore elemento di novità permettendo contestualmente di 'trasferire' alle aziende olivicole i migliori protocolli da utilizzare a seconda della tipologia del materiale di partenza a disposizione.

Il progetto ha quindi come obiettivo generale quello di aumentare la sostenibilità sia a livello di filiera che territoriale. Ciò avverrà mediante l'innovazione del processo e del prodotto, trasformando un punto di criticità, in un punto di forza.

Le attività di sostegno per la costituzione e la gestione di questo Gruppo Operativo è finanziato dalla sottomisura 16.1 del PSR Lazio 2014-2020 nell'ambito del Regolamento (UE) n. 1305/2013 e ss.mm. e ii.

Contatti per il progetto

OP LATIUM - Sede operativa

S.P. Pascolare, 87 - 00018 Palombara Sabina (Rm)

Tel: + 39 0774 615115

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